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GENOVA

GENOVA | Oggi parte il Lavoratore: da 43 anni un modo diverso di vivere lo Sport


di Francesco Ferrando




GENOVA – La forza della tradizione, il coraggio dell’innovazione. Potrebbe essere il “mantra” della sezione calcio dell’UISP genovese, una delle più attive ed evolute a livello nazionale nell’organizzazione dei tornei amatoriali. Nel fine settimana scatterà l’edizione numero 43 dello storico campionato del Lavoratore, che iniziò la sua avventura nell’ormai lontano 1974 (quando l’UISP , nata nel 1948, era diventata ormai matura per ampliare ii suoi orizzonti)

E’ passata una vita da allora, ma sembra quasi sia trascorsa un’era geologica. La TV era in bianco e nero e aveva solo due canali. Internet, i programmi satellitari, telefoni e social media erano inverosimili quanto l’idea di volare per un uomo delle caverne. Il mondo era diviso in due rigidi blocchi contrapposti, separati dalla “cortina di ferro”: l’Est sotto influenza sovietica e l’Ovest in orbita americana. L’emigrazione era quella dei meridionali che venivano a lavorare al Nord. Il terrorismo era “nero” o rosso”, dettato dalle più estreme (ed estremiste) ideologie politiche e non da divisioni razziali o religiose.

Genova faceva parte, con Milano e Torino, del famoso triangolo industriale. E l’UISP (acronimo di Unione Italiana Sport Popolare, ora trasformata in Unione Italiana Sport per Tutti) decise di creare una manifestazione riservata specificamente ad aziende e istituzione pubbliche della città. Per questo battezzò l’iniziativa col nome di “Lavoratore” (divenuto ormai un “marchio d fabbrica”). Si giocava il sabato mattina, in orari spesso “fantozziani” e su campi rigorosamente in terra battuta (di verde a Genova se ne vedeva pochino). Il primo titolo andò, non a caso, all’Italsider, una delle eccellenze industriali italiane di quei tempi. Negli anni successivi trionfarono Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, Culmv (la compagine dei portuali), Ansaldo Campi, Cogima Traslochi, Ansaldo Via D’Annunzio, Edilrestauri Multedo, Bailey Esacontrol. Tutti nomi che tradiscono la matrice “operaia” delle varie società.

Da quell’epoca lontana ne è passata di acqua sotto i ponti. Il mondo è stato cambiato e stravolto dalla tecnologia, da sconvolgimenti politici inattesi (il crollo del’Unione Sovietica e del Muro di Berlino), da nuove minacce terroristiche hanno condizionato (e condizionano) le nostre vite. Ma l’UISP genovese e il Lavoratore sono ancora lì, più attivi che mai. Perché l’ente di promozione sportiva ha saputo adeguarsi ai tempi nuovi, pur conservando l’attaccamento alle proprie radici. Facciamo un paio di esempi. Ancora adesso il torneo assegna due punti per la vittoria (caso crediamo unico nel mondo). Ma ha introdotto da tempo la terna arbitrale fissa per ogni partita, come non avviene ancora neppure in FIGC. In generale, è cresciuto e migliorato l’aspetto organizzativo, con strutture e competenze sempre più professionali.

Questo ha garantito un aumento di partecipazione, una maggiore visibilità sui media, un innalzamento del livello tecnico ed atletico, con tanti giovani che preferiscono giocare negli Amatori anziché nelle manifestazioni dilettantistiche federali. L’ente di piazza Campetto ha cercato comunque di preservare alcuni principi base: il calcio come cultura, socialità, attenzione ai valori di solidarietà ed integrazione. I risultati contano anche nell’UISP, ma non sono la cosa principale (o non dovrebbero esserlo). Niente esasperazioni dunque, né adesione alle facili mode del momento, anche se diventa sempre più difficile difendere la propria identità dai venti impetuosi di una modernità spesso vuota e superficiale.


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Gli sforzi compiuti hanno permesso un aumento delle adesioni. All’edizione 2017-2018 del Lavoratore parteciperanno 14 squadre, che si contenderanno il titolo in un girone all’italiana, con gare di andata e ritorno. Ma è nata da anni anche una seconda divisione, il Lavoratore A2, a cui sono iscritte ben 24 formazioni, divise in due gironi, con play off e play out. Le prime tre saranno promosse in A1, al posto delle tre retrocesse. Inoltre, la quart’ultima del massimo campionato spareggerà con la quarta classificata della A2 per un’ulteriore posto in A1 nel 2018-2019. Le vincenti di A1 e A2 avranno poi l’opportunità di sfidarsi nella Supercoppa UISP al “Luigi Ferraris”, il mitico Marassi, lo stadio di Genoa e Samp. Ma godranno dello tesso privilegio (un “sogno proibito” per ogni appassionato genovese) anche le compagini che sia aggiudicheranno la Coppa Disciplina in entrambe le manifestazioni. Un tipica dimostrazione della filosofia a cui s’ispira l’UISP: a ognuno il suo campionato, a seconda delle sue possibilità. Una” democratizzazione” del calcio: non a parole, ma nei fatti.

Il  turno inaugurale prevede il seguente programma nel Lavoratore A1. Venerdì sera, 6 ottobre, ore 21,30: ASLA Genova-Quinto FC (Borzoli, ore 21,30), A.F. Calcio-Ospedale San Martino (Baiardo “G. Strinati”), Sori-Mignanego Bunker (Recco “San Rocco”), Cattolica Borzoli-Real Quezzi (Bogliasco “3Campanili”). Sabato 7 ottobre: Campomorone-Valleggia (Via Maritano “A”, ore 13,), Fia Italbrokers-Saint Trappa (Bogliasco “3Campanili”, ore 13,30), Genova Calcio Anni 5o-Ansaldo Energia (Cornigliano, ore 11,30). Il campione in carica (da tre stagioni consecutive) e favorito anche quest’anno è il Genova Calcio Anni 50, che avrà come principale avversario gli tradizionali “amici-nemici” della Fia Italbrokers. Possibili outsider Sori e Cattolica Bogliasco. Molta curiosità attorno alla new entry Valleggia, “transfuga” dall’UISP di Savona (dove è sempre stata un’assoluta protagonista) e che si candida al ruolo di possibile sorpresa. Occhio pure a Quinto FC e ASLA Genova Le neopromosse sono Ospedale San Martino e Saint Trappa. Le altre due, Foce e ARCI Isoverde, hanno rinunciato al salto di categoria. I focesi si sono addirittura sciolti per problemi organizzativi, mentre ritroveremo gli isoverdini al via in A2 (primo turno il 13-14 ottobre). Al loro posto è stato ripescato il Real Quezzi, che era retrocesso sul campo nella scorsa stagione.
fonte: SOLOCALCIOMERCATO.NET

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